Graffi Brunoro: risorse incrementate del 20%, nuovo credito per 320 milioni in sei mesi
UDINE - Le banche provano a guardare oltre la crisi. In un 2014 che per la quasi totalità degli istituti dello stivale, dai grandi gruppi alle piccole banche locali, è caratterizzato da un deciso ritorno dei bilanci in territorio positivo, un'occhiata ai numeri pre-crisi consente di dire che il sistema ha tenuto. Con scivolate, con piccole e grandi crisi, con qualche aiuto, ma senza il sostegno pubblico cui hanno attinto a piene mani, fino alla nazionalizzazione, le banche di altri grandi Paesi.
In questo contesto di crisi, segnato dalla stretta creditizia, anche per il crollo degli investimenti, e da un aumento vertiginoso delle sofferenze, i migliori segnali di tenuta arrivano dalle banche locali. Anche in Friuli Venezia Giulia, dove il loro ruolo ha dato un contributo decisivo nell'allentare la morsa della stretta creditizia.
«L'andamento della raccolta, degli impieghi e i nostri indici di patrimonializzazione - dichiara il presidente della federazione regionale delle Banche di credito cooperativo Giuseppe Graffi Brunoro - è la testimonianza delle nostra solidità e della vicinanza alle imprese e alle famiglie». Dall'esplodere della crisi, infatti, il volume degli impieghi è aumentato del 20%, passando dai 5,1 miliardi del 2008 ai 5,9 di fine 2013. E se è vero che nel primo semestre di quest'anno lo stock è rimasto stabile, da gennaio a giugno è stato erogato nuovo credito per 320 milioni.
La raccolta diretta, nello stesso periodo, ha fatto segnare un +15% superiore amch'essa, sia pure di poco, alla media di sistema Numeri simili per la Popolare di Cividale, che quest'anno si attende un deciso ritorno all'utile (5,6 milioni il risultato netto del primo semestre) dopo la perdita dell'anno scorso, legata a un impatto pesantissimo delle svalutazioni sui crediti in sofferenza. Il gruppo, tornato Popolare a tutti gli effetti dopo la fusione di inizio anno, ha registrato in cinque anni una crescita degli impieghi pari al 26% e addirittura del 60% nella raccolta diretta (caduta però del 9% nel primo semestre di quest'anno).
Più espressione locale dei grandi gruppi che locali doc Friulafria, portabandiera Cariparma-Agricole a nordest, e la cassa di Risparmio Fvg, sopravvissuta al riassetto della banca dei territori anche in virtù dei buoni numeri del bilancio 2013, sia pure «dopato» dalle plusvalenze delle quote Bankitalia. Friuladria, in particolare, prova a rilanciare gli impieghi (+2% nel primo semestre) dopo un quinquennio piatto, con una crescita di soli 4 punti dal 2008 al 2013. A fare da traino i mutui casa e il credito al settore agroalimentare, comparto in cui l'istituto pordenonese è ai vertici del mercato.
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