Messaggero Veneto
04/06/2015
Il Friuli corre più dell’Italia e le Bcc aprono il portafogli
Federcasse prevede un balzo del Pil superiore a quello della media nazionale
La disoccupazione sarà in flessione. Tornano a risalire gli impieghi alle imprese
UDINE Dal 2015 al 2017 ragionevolmente il Pil del Friuli Venezia Giulia crescerà attorno all’1 per cento l’anno, ovvero con un trend più sostenuto del resto del Paese. Traducendo: l’economia di questa regione nel futuro prossimo, andrà meglio che nelle altre aree d’Italia. È questa la previsione del Servizio studi e statistiche di Federcasse per il triennio, presentata a Udine da Stefano Di Colli. La regione, dunque, dovrebbe registrare una media del +3 per cento nel periodo, contro il +0,9 per cento nazionale stimato nel 2015 (Friuli 1 per cento), l’1,2 per cento sempre nazionale per il 2016 (+1,5 per cento in Fvg) e un altro 1,2 nel 2017 (1,35 per cento il Fvg). La ripresa, sempre secondo il Servizio studi di Federcasse, sarebbe «trainata dalle esportazioni, che stanno già ripartendo, e dal marginale recupero dei consumi, in crescita a tassi inferiori all’uno per cento, grazie anche alla stabilizzazione della disoccupazione». Conforta la previsione di Fedecasse, l’analisi congiunturale di Confindustria e di Unioncamere regionale che hanno rilevato, relativamente al primo trimestre 2015, una crescita dell’export ma soprattutto una generazione del portafoglio ordini interessante e, soprattutto, in incremento sia a livello congiunturale, rispetto al 4° trimestre 2014, che tendenziale. L’analisi che si sposta dal solo andamento del Prodotto interno lordo al mondo del lavoro, rileva che la disoccupazione, nel 2014, dovrebbe aver vissuto «il suo anno peggiore». L’8 per cento di disoccupati, il massimo raggiunto in media nell’anno, dovrebbe ridursi gradualmente «fino a un livello che, nel 2017, sarebbe comunque ancora circa il doppio di quello pre-crisi». In sostanza dovrebbe scendere al 6,7 per cento, contro il 3,4 per cento che era stato la media di disoccupazione rilevata nel 2007. Per quel che riguarda l’industria bancaria friulana, «la dinamica dell’economia regionale così come l’abbiamo descritta - prosegue l’analisi il Servizio studi di Federcasse - trainerebbe anche la ripresa della domanda di credito nell’orizzonte 2015-2017, in parte già osservabile soprattutto per le famiglie consumatrici». Gli impieghi, ad esempio, «che registrano una crescita dello spazio di mercato da parte delle Bcc del Fvg (16,5 per cento), sono scesi in misura significativa nel 2013 (-2,9 per cento) e nel 2014 (-1,9 per cento), ma risalirebbero tra l’1,5 e il 2,5 per cento annuo fino al 2017». Anche l’intensità creditizia (rapporto tra impieghi e Pil) rimarrebbe stabile su valori in linea con quelli attuali (attorno al 115 per cento). «In altre parole - conclude l’analista - “bisugne balà daur sun” (bisogna ballare secondo la musica), ma la musica in Fvg sembra aver ripreso a suonare».