Federcasse prevede un’accelerazione della ripresa nel 2016 e il Pil regionale superiore al nazionale
UDINE In Fvg, indicazioni economiche positive stanno giungendo dal mercato del lavoro e da quello delle abitazioni. La disoccupazione si è ridotta all’8,5 per cento dopo aver toccato il massimo di 9,4 per cento a dicembre 2014, ma se comparata in prospettiva annua è salita ancora del 19,4 per cento, nonostante l’aumento del tasso di attività al 70,2 per cento. Le assunzioni previste nei prossimi 6 mesi dagli operatori economici impegnati nei vari settori lasciano intravedere buone possibilità di un miglioramento della situazione occupazionale (+26,7 per cento annuo il numero degli intervistati ottimisti), soprattutto nel commercio (+57,8 per cento) e nell’industria (+24,6 per cento). Sono alcune delle considerazioni elaborate da Stefano Di Colli del Servizio studi e statistiche di Federcasse (la Federazione nazionale delle 370 Bcc). Il mercato immobiliare, a sua volta, ha confermato i dati positivi registrati nella seconda metà del 2014: a giugno 2015 le compravendite sono aumentate del 14,0 per cento rispetto a marzo. In generale, dunque, la congiuntura regionale sembra evidenziare buone prospettive di ripresa nell’anno in corso e soprattutto nei due a seguire. Il recupero, più lento delle aspettative, del commercio internazionale dovrebbe essere intercettato efficacemente dal Friuli anche se nell’ultima rilevazione di giugno 2015, l’export è calato dell’11,3 per cento su base annua per via di fattori stagionali connessi al settore navale, ma non solo (-3,3 per cento il calo trimestrale). In tal senso, le previsioni di Federcasse per il prossimo quadriennio (2015/18) ipotizzano una crescita del Pil regionale di poco superiore all’1 per cento annuo nel 2015 e tra l’1,5 e il 2 per cento fino al 2018. Si tratta di una dinamica più veloce che nel resto d’Italia (+0,85 per cento nel 2015, +1,3 per cento nel 2016 contro +1,5 per cento nel 2017, +1,5 per cento nel 2018) e che tiene anche conto della maggior reattività al ciclo economico già dimostrata in passato. La ripresa sarebbe trainata dalle esportazioni e dal marginale recupero dei consumi, in crescita dello 0,5 per cento nel 2015 e a tassi di poco superiori all’1,0 per cento tra il 2016 e il 2018 grazie anche alla riduzione della disoccupazione. Quest’ultima dovrebbe toccare nell’anno in corso il punto di massimo (8,2 per cento in media d’anno) per ridursi gradualmente fino al 6,9 per cento nel 2018. Per quanto riguarda l’industria bancaria friulana, la dinamica dell’economia regionale appena descritta trainerebbe pure la ripresa della domanda di credito nell’orizzonte 2015/18, in parte già osservabile nella percezione degli operatori bancari rilevata dalla Banca d'Italia. Gli impieghi salirebbero tra l’1,4 per cento e il 2,6 per cento annuo, fino al 2018. In altre parole sembra proprio sia all’orizzonte un tempo migliore di quanto prevedibile fino a qualche mese fa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA