Parla il presidente delle banche di credito cooperativo del Fvg: oggi l’assemblea a Tolmezzo. In crescita rettifiche e sofferenze
di Luigi Dell’Olio wTRIESTE La notizia positiva per le Bcc del Friuli Venezia Giulia è che nel loro insieme presentano buoni indicatori di solidità patrimoniale. Quella negativa riguarda la crescita ulteriore delle sofferenze e delle rettifiche, che vanno a zavorrare i conti. Si possono riassumere così i dati diffusi ieri dal sistema delle banche di credito cooperativo regionali e che saranno analizzati oggi (a partire dalle ore 9,45), al Teatro Comunale "L. Candoni" di Tolmezzo, all'Assemblea dei soci della Federazione regionale delle Bcc. Uno scenario che dimostra come la ristrutturazione del settore non sia ancora completa, tanto da far ipotizzare nuovi tagli, compresi quelli relativi al costo del lavoro. Nel 2015, la massa operativa gestita dai 15 istituti è cresciuta del 3,7% su base annua, arrivando a superare i 14,2 miliardi di euro. La raccolta globale si è portata a 8,8 miliardi di euro (+3,5%), evidenziando una crescita dell'1,2% nella componente della raccolta diretta e del 9,8% nella raccolta indiretta, trainata dal risparmio gestito, balzato del 33%. Gli istituti hanno allargato i cordoni della borsa, con gli impieghi cresciuti del 3,9% a 5,4 miliardi di euro. In particolare, sono stati erogati nuovi finanziamenti a medio-lungo termine per 976 milioni, di cui 271 milioni per acquisto di immobili. Fin qui le note liete, mentre l'altra faccia della medaglia è costituita dallo scatto dei crediti a sofferenza (+20,84%)e delle partite deteriorate (+16,69%). Segno che la crisi continua a mordere il freno in regione, mettendo in difficoltà le aziende e le famiglie che nel passato hanno contratto prestiti bancari. Con i mancati pagamenti che finiscono con lo zavorrare i conti degli istituti. L'ammontare delle rettifiche sui crediti ha raggiunto il valore di 105 milioni di euro (massimo storico), in salita del 43,73% rispetto al 2014. Giuseppe Graffi Brunoro, presidente della Federazione delle Bcc del Fvg, riconosce che la transizione non è ancora finita: «Di positivo c'è che gli istituti non hanno mai cessato di concedere credito all'economia reale, e anzi il ritmo si è rafforzato nell'ultimo anno», rivendica. «Tuttavia paghiamo dazio a una ripresa ancora troppo debole per invertire con decisione la rotta delle sofferenze». I dati delle rettifiche probabilmente sono superiori a quanto si aspettassero gli stessi addetti ai lavori, ma su questo punto Graffi Brunoro precisa: «Abbiamo alzato gli indici di copertura fino al 60% circa, in modo da coprirci sul fronte dei rischi». Detto del passato, resta da capire come il sistema si attrezza ad affrontare i prossimi trimestri. Per il momento Graffi Brunoro esclude integrazioni tra istituti («stiamo a vedere come funzionerà la riforma»), ma senza mezzi termini indica la rotta da seguire: «Con i tassi ai minimi che comprimono i margini e la crescita che stenta a decollare occorrerà agire sul fronte dei costi, compresi quelli del personale». Una prospettiva che si scontra tuttavia con le risorse ormai in via di esaurimento del fondo esuberi. «Siamo consapevoli di questo», ribatte, «e per questa ragione occorrerà avviare quanto prima un dialogo sul tema con i sindacati. Il contratto collettivo di categoria dovrà essere rivisto per considerare l'attuale scenario di mercato». ©RIPRODUZIONE RISERVATA