Il Piccolo
22/12/2009
«Il credito soffrirà l’onda lunga della crisi»
TRIESTE Preoccupazione. È con questo stato d’animo che il presidente della Federazione regionale delle Banche di credito cooperativo, Giuseppe Graffi Brunoro, guarda al 2010, ormai dietro l’angolo. ”Sarà allora – dice, provando ad anticipare gli scenari futuri – che l’onda lunga della crisi investirà il sistema bancario, soprattutto nella sua parte rappresentata dagli istituti più legati territorio”. Come, per l’appunto, le Bcc.
Presidente, andiamo con ordine. Il 2009, come è andato?
Per quanto ci riguarda, numeri alla mano, direi abbastanza bene. La raccolta è cresciuta del 7,15% e gli impieghi del 5,3. Nessuna incremento a doppia cifra ma, data la situazione con cui siamo stati chiamati a confrontarci, non penso si poteva fare meglio.
E le sofferenze? Sono cresciute?
Sì, inevitabilmente. Oggi sono al 2,4% (erano sotto il 2% nel 2008, ndr) ma penso che si possa trattare di un dato accettabile, anche se dovremo fare un’analisi molto attenta della situazione per capire cosa sta effettivamente accadendo.
Nel rapporto con le imprese e le famiglie come è stato il 2009 del credito cooperativo?
Abbiamo fatto la nostra parte, ad esempio aderendo a tutti gli accordi anti-crisi che sono stati stipulati in questi difficili mesi con le diverse categorie economiche. E poi, dati alla mano, abbiamo mantenuto le nostre quote di mercato che, in relazione al mondo delle piccole e micro imprese, superano il 30%.
Questi pacchetti anti-crisi stanno funzionando?
Direi di sì. Iniziano ad arrivare le richieste di sospensione del pagamento delle rate dei mutui e le istanze di ristrutturazione delle posizione debitorie. Forse all’inizio la partenza di questi accordi è stata un po’ macchinosa ma ora mi pare che il meccanismo abbia preso a funzionare a pieno regime.
Non è preoccupato del fatto che le moratorie possano dare luogo nei prossimi mesi a delle criticità anche molto forti per il sistema bancario?
È la nostra prima preoccupazione in questo momento. È inutile fare finta di niente: il 2010 sarà un anno difficile, con il monte sofferenze e rettifiche sui crediti destinato certamente ad aumentare.
Di quanto? Esistono delle stime?
No, la situazione è ancora tutta da valutare. Ad esempio, sarà interessante capire, in relazione ai nuovi impieghi concessi quest’anno, quanto consistente sarà la percentuale di deteriormento. Di sicuro, comunque, l’anno prossimo il pianeta del credito soffrirà l’onda lunga della crisi, che ora sta investendo l’economia reale. Il 2010 non sarà un esercizio facile.
Come ha inciso la crisi sulle famiglie?
La sensazione che abbiamo è che, pur avendo tenuto, abbiano finito per esaurire la tradizionale quota di risparmio maturata negli corso degli anni. Molti nuclei stanno raschiando il fondo del barile. Lo dimostra il fatto che stanno crescendo i casi di mancato pagamento delle rate dei mutui. È un segnale che non può essere trascurato.