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«A settembre presenteremo due disegni di leggi per nuovo Piano industriale regionale che metterà mano alla riorganizzazione dei Distretti e delle Zone industriali che dovranno essere di meno e maggiormente orientati al sostegno reale delle pmi». È stato l’annuncio del vice presidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello, fatto a Pravisdomini durante il suo intervento all’Assemblea regionale della Federazione delle Bcc del Fvg. «Spero che, come nel settore agricolo dove stiamo investendo molto – ha aggiunto – anche in questa occasione il Credito Cooperativo ci sia vicino confermando l’affidabilità di partnership fin qui dimostrata».
L’assessore regionale alle finanze, Francesco Peroni, ha sottolineato l’importante lavoro quotidiano del Credito Cooperativo per contrastare la disgregazione sociale, una caratteristica propria al DNA di autentiche banche di comunità.
Il presidente della Federazione, Giuseppe Graffi Brunoro, ha fatto il punto sull’ottimo livello della collaborazione delle Bcc con la Regione: «Con il Frie, siamo i secondi operatori – ha detto –. La nostra iniziativa di richiedere il concambio delle azioni di Friulia con quelle di Autovie Venete, fa semplicemente parte di una nostra scelta di riposizionamento, non certo di allontanamento. Relativamente a Mediocredito – ha concluso Graffi Brunoro ricordando che le Bcc sono il primo socio bancario con il 3,9 per cento delle azioni – nel condividere il nuovo corso, auspichiamo che si vada verso un assetto che porti la banca a diventare l’istituto di riferimento per le pmi del territorio, catalizzando la domanda e l’offerta corporate».
Il conclusione di Assemblea, il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, in questa lunga coda della crisi ha sottolineato la funzione di mediatori del senso civico degli operatori del Credito Cooperativo che, in ogni caso, resta in stato di estrema attenzione sul proprio futuro.
I numeri del 2013
Nel 2013, la massa operativa gestita dalle 15 Bcc del Fvg è cresciuta dell’1,35 per cento, arrivando a superare i 13,3 mld di euro. La raccolta globale si è portata a 8,1 mld di euro (+2,02 per cento), evidenziando una crescita del 2,13 per cento nella componente della raccolta diretta (5,9 mld) e dell’1,75 per cento nella raccolta indiretta (2,2 mld). Gli impieghi, pari a 5,2 mld, hanno registrato un lieve aumento dello 0,32 per cento e l’utile netto d’esercizio aggregato è risultato pari a 19,6 mln di euro (con un calo del 22 per cento sull’anno precedente).
L’ammontare dei crediti a sofferenza, pari a 275 mln di euro, e il totale delle partite deteriorate, pari a 500 mln, sono cresciuti, rispettivamente, del 26,22 per cento e del 19,44 per cento. L’aumento risulta comune a tutti i settori, sia famiglie che imprese, e rappresenta il prezzo della coerenza del sistema di banche autenticamente locali. In termini di incidenze percentuali sugli impieghi, su base annua, le sofferenze passano dal 4,24 per cento al 5,33 per cento e il totale deteriorato dall’8,13 per cento al 9,68 per cento, crescita anche in questo caso trasversale a tutti i settori. Nel corso del 2013 sono stati erogati nuovi finanziamenti a medio-lungo termine per 734 mln contro i 715 del 2012; 118 mln del flusso erogato nel 2013 sono stati destinati all’acquisto della casa da parte delle famiglie.